Dando seguito all’abolizione dei sacchetti per la spesa in plastica nel 2011, da cui erano esclusi i sacchetti per frutta e verdura, il governo italiano ha approvato la Direttiva UE 2015/720, che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2018. L’adozione di questa direttiva, che mira a ridurre l’uso di sacchetti di plastica nel paese, comporta che tutti i sacchetti ortofrutta usa e getta distribuiti in Italia dovranno essere compostabili e contenere una quota di carbonio biobased, la cui percentuale aumenterà progressivamente. Il contenuto biobased minimo è stato fissato al 40% per il 2018, sarà alzato al 50% nel 2020 e raggiungerà il 60% nel 2012.
I produttori di sacchetti in bioplastica dovranno certificare la percentuale biobased dei loro prodotti secondo lo standard UNI CEN/TS 16640 (recentemente rinominato EN 16640:2017): % carbonio biobased come frazione del carbonio totale. La legge prevede inoltre campagne di informazione mirate a sensibilizzare i consumatori sull’impatto ambientale dei sacchetti di plastica e ad “eliminare la convinzione che la plastica sia un materiale innocuo e poco costoso, favorendo il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’utilizzo di borse di plastica”.
Fonte: Articolo 9-bis del Decreto 91/2017
In accordo con il Criterio 4 – Requisiti in materia di ingredienti rinnovabili, i prodotti finiti che utilizzano il termine “biobased” o “biolubrificante” devono contenere almeno il 25% di carbonio biobased. Per dimostrare la conformità di un prodotto, il richiedente è tenuto a fornire il referto finale del test effettuato secondo lo standard EN 16807, ASTM D6866, DIN CEN/TS 16137 (SPEC 91236), EN 16640 o EN 16785-1.
Il nuovo criterio e i relativi requisiti di valutazione e verifica saranno validi fino al 31 dicembre 2024.
Fonte: Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (8 novembre, 2018)
Il Ministero francese dell’Ecologia, lo Sviluppo Sostenibile e l’Energia ha pubblicato il decreto 2016-379 a marzo 2016 nell’ambito della nuova normativa francese sulla Transizione energetica e la Crescita verde, con lo scopo di ridurre l’uso dei sacchetti di plastica usa e getta. Questo decreto è entrato in vigore a luglio 2016, abolendo i sacchetti della spesa usa e getta in plastica di spessore inferiore a 50 micron. Da gennaio 2017, gli unici sacchetti autorizzati sono quelli che contengono almeno il 30% di materiale biobased. Il contenuto biobased minimo salirà al 40% nel 2018, al 50% nel 2020 e al 60% nel 2025. L’analisi al carbonio-14 è il metodo analitico richiesto per determinare il contenuto biobased.
I produttori di sacchetti in bioplastica devono certificare il contenuto biobased dei loro prodotti attraverso lo standard ISO 16620-2 o CEN/TS 16640. Il decreto afferma che il contenuto biobased è “la percentuale, espressa come una frazione del carbonio totale, di materiale biobased presente nei sacchetti, determinata utilizzando il metodo di calcolo specificato nello standard internazionale relativo alla determinazione del contenuto di carbonio biobased delle plastiche”.
Fonte: Legifrance (31 marzo 2016)
A luglio 2019, il Consiglio Nazionale austriaco ha votato per vietare l’uso dei sacchetti di plastica monouso a partire da gennaio 2020. Questa decisione è in linea con la direttiva UE sugli imballaggi, la strategia UE per la plastica e la direttiva sulla plastica monouso (2019/904/UE).
Il divieto non riguarda:
– Sacchetti di plastica molto leggeri (spessore <0,015 mm), prodotti prevalentemente con materie prime rinnovabili e adatti al compostaggio domestico.
– Sacchetti di plastica riutilizzabili (in tessuto plastico o in materiali contenenti plastica) con pareti e manici cuciti.
Fonti: BGBl. I No. 71/2019
Ministero federale per l’azione per il clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia (BMK)
Esistono diverse organizzazioni europee che promuovono l’uso di prodotti biobased, come le bioplastiche, nell’ambito delle loro iniziative riguardanti i cambiamenti climatici globali.
Il Bureau de Normalisation des Plastiques et de la Plasturgie (BNPP) mira a promuovere l’uso delle bioplastiche e a riunire gli esperti in materia. Inoltre, il BNPP attua in Francia un programma di certificazione per tutti i prodotti biobased.
European Bioplastics è un’associazione che rappresenta i produttori, i trasformatori e gli utilizzatori di bioplastiche e polimeri biodegradabili e dei loro derivati. L’associazione mira a promuovere la crescita e l’uso di materie prime rinnovabili e supporta le innovazioni che portano a una riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti plastici durevoli e non.
Ultimo aggiornamento: giugno 2022